Zona Juve

Zona Juve è il nuovo blog dedicato al leggendario club Juventus F.C. Stiamo cercando collaboratori, se sei un appassionato tifoso juventino o del calcio in generale hai trovato il posto per esprire la tua opinione con articoli personali e/o aggiunta di news. La speranza è quella di creare un blog con discussioni interessanti e spunti di riflessioni verso il nostro amato Calcio.

Calcio News:

venerdì, ottobre 28, 2005

1a sfida scudetto

di Diego Galassi

Alla fine è arrivata pure la nona contro una Sampdoria che onor del vero non meritava proprio due gol di scarto.

Ma la Juve, si sa, è cosi: concreta sotto porta, di una spietatezza che non ha pari… questo ce lo riconoscono tutti.

Quest’anno, a differenza della passata stagione la Juventus ha una rosa molto più ampia, finalmente Capello ha la possibilità di far rifiatare i campioni e anche la serenità di sopperire alla mancanza di taluni giocatori tartassati da infortuni.

Effettivamente, se ci pensate bene, abbiamo visto poche volte la vera Juve titolare in campo, tra turnover e infortuni vari di Buffon, Thuram, Zebina, Viera, Ibrahimovich … per non dire che non l’abbiamo vista quasi mai.

Sabato sera il Milan… superfida dai sapori antichi…. Sinceramente la vedo dura…anzi durissima.

La vedo dura perché i numeri ci sbattono contro, primo o poi dobbiamo cadere.
La vedo dura perché il Milan sembra sta ritrovando l’identità perduta e giocatori importanti (i vari Inzaghi e Vieri)
La vedo dura perché mi sembra che la Juve non sia più brillante come agli albori stagionali, anche se i risultati vengono lo stesso e la stampa continua ad osannare la Juve come imbattibile (ma vedono le partite o parlano solo per riempire le colonne?). Nessuno è imbattibile, soprattutto in una calcio moderno in cui si gioca ogni 3 giorni.

Confido però nella nostra corazzata, nella sua tradizionale caparbietà negli incontri importanti e decisivi (potrebbe diventarlo gia alla decima si….), nel tecnico sempre capace a motivare il gruppo e ad inquadrare i match e nella voglia di non fermarsi davanti alle quote SNAI (ci danno sfavoriti).

Finalmente siamo giunti al primo scontro per lo scudetto di quest’anno, buon divertimento.

lunedì, ottobre 24, 2005

Juve dei record anche per France Football: 9 bianconeri in corsa per il Pallone d'oro

Fonte RaiNews24.it

Capello invita a non guardare ai record, ma intanto incamera la ottava vittoria consecutiva in campionato. E da Parigi, questa mattina, France Football attesta la eccezionale qualità della rosa bianconera: è la Juventus, infatti, la squadra più rappresentata nella lista dei 50 giocatori presi in considerazione della rivista per il Pallone d'oro 2005.

segue su RaiNews24.it

sabato, ottobre 22, 2005

Zona Juve si allarga con Zona Astri Nascenti

Stiamo sviluppando una nuovo blog in collaborazione con Zona Juve chiamato Zona Talenti....si parlerà, grazie alla collaborazione con esperti del settore, degli astri nascenti del calcio internazionale, restate online! ;)

mercoledì, ottobre 19, 2005

Bayern-Juve - l'ASMIU fa QUASI il suo dovere

di Diego Galassi

L’attesa si sente, come sempre.

E’ solo una partita di Champions…. ma è il primo “spareggio” per essere primi nel girone…quindi sono giustificato.
Fatto sta che poco prima della partita mi succede l’inevitabile... non posso assistere alla gara.

Termino il mio impegno verso fine primo tempo e piombo verso il Circolo dove stanno trasmettendo la partita…

Il destino sembra accanirsi con me, comincio a pensare, un camion dell’ASMIU in una stradina di 2 metri svuota 6 cassonetti tutti infila davanti a me. E’ la beffa.

Arrivo a secondo tempo iniziato, ceno veloce e chiedo lumi sull’andamento della gara. Stiamo perdendo, le stiamo prendendo.

2 a 0.... Meritato! Questo è quello che mi viene in mente non appena 'tocco con mano' 5 minuti di gara.

La Juve non ha grinta, è poco lucida, non becca uno stop, è senza idee... Basta? No, per di più gioco contro un grande Bayern, sospinto da un’onda umana qual è il magnifico Allianz Arena.

Sembriamo una squadretta di serie C. Il Bayern da tutto ciò ne ricava un figurone, peccato per l’allenatore avversario, sennò sarei stato quasi contento per loro.

Rido tra me e me ripensando che magari il camioncino dell’ASMIU avrebbe potuto svuotare altri 3 o 4 cassonetti... Mi avrebbe risparmiato quello scempio.

2 a 0 e a casa insomma….. a no… 2 a 1 !
Alla fine, pur giocando malamente e con confusione, quasi quasi che ci scappa il pari con un po di fortuna...

Vado controtendenza: io dico che dobbiamo essere soddisfatti. Una squadra che gioca così male come noi esce distrutta dall’ Allianz Arena….

Abbiamo contenuto la sconfitta non facendola diventare disfatta nella nostra peggiore partita da 2 anni a questa parte. Una giornata storta capita a chiunque, basta che il gruppo si renda conto che non vi è squadra invincibile e che sarà meglio rinboccarsi le mani, onde evitare altre sconfitte.

Perché quest’anno è ora di riprenderci la Coppa con le Orecchie Grandi.

martedì, ottobre 18, 2005

Macchina di soldi

di Fulvio bianchi
© La Rapubblica


La Premiata Industria Juventus. Non solo vince. Non solo "produce" scudetti ma esporta in tutto il mondo i suoi successi, fa crescere il fatturato, batte i record, conquista sempre più tifosi. La Juventus è una fabbrica che non conosce crisi e tiene testa ai grandi colossi del calcio: come ricavi (229,3 milioni di euro) e come numero di tifosi (160 milioni) d’altronde è terza al mondo dietro a Real Madrid e Manchester United, ma da quest’anno batte tutti grazie ai libici della Tamoil, lo sponsor che paga di più (24 milioni).

Non si ferma la corsa della Juventus: l’«industria» bianconera ha chiuso il bilancio per sette anni in attivo, e solo gli ultimi due sono in rosso (ma da "meno" 18,5 della passata annata, ora è sotto di soli 3 milioni). Crescono però i ricavi: 171,1 nel 200001, 215,5 nel 200203 e 229,3 appunto nel 200405. Solo il Real Madrid la stacca con i suoi 275,5 milioni di euro, il Manchester non è più lontanissimo, lo scontro in Italia è soprattutto col Milan. Sta crescendo sempre più il numero di tifosi che tifano Juventus: in Italia sono quasi 14 milioni, con una quota di mercato del 35%. La squadra di Del Piero e Ibrahimovic è leader fra i tifosi di sesso femminile (oltre il 41%) ed è leader anche in 12 Regioni (tra cui la Lombardia dove ha staccato Milan e Inter).

In Europa i fans bianconeri sono quasi 35 milioni, oltre 21 tra Brasile, Usa e Sudafrica e più di 100 in Oriente. «In Giappone siamo il club più amato. In India i nostri sostenitori sono 11,6, in Cina stanno crescendo sempre di più e sono arrivati già a 83 milioni ma credo che grosse opportunità ci saranno in futuro anche in Centro e Sud America e nell’Europa dell’Est», spiega Romy Gai, direttore commerciale della Juventus. Che ci tiene a sfatare anche un vecchio pregiudizio. «Non è vero che i club italiani sono carenti sul fronte del marketing, è sbagliato: la nostra società, Juventus Merchandising srl, costituita nel 2003 e posseduta dal Gruppo Nike, può tenere testa adesso anche ai club inglesi. E’ vero, loro sono stati i primi ad invadere il mondo: grazie alla lingua e al Commonwealth. Ma adesso la Nike produce per noi, per il Manchester United e per il Barcellona. Produce di tutto, dalle magliette alle penne, dalle stoviglie ai videogames e gli orologi di lusso».

Gli articoli Juve costano da un euro a quasi tremila. Non solo, c’è anche una linea di abbigliamento per sole donne: si chiama JuveGirl. «Ma in futuro si potrà lavorare bene continua Gai anche sui bambini e i giovanissimi tifosi».
Sono quasi 58 d’altronde i milioni di euro che arrivano già adesso da sponsorizzazioni e proventi commerciali nelle casse bianconere: più del doppio di quello che rende il botteghino dello stadio. La Nike, secondo alcune informazioni, avrebbe venduto addirittura un milione di "pezzi" di articoli di abbigliamento legati alla squadra di Capello (le maglie, ovviamente, fanno la parte del leone).

Da quest’anno, poi, ad alimentare le casse juventine ci sono anche i soldi del petrolio, dello sponsor libico. La Tamoil paga 24 milioni di euro all’anno, e il contratto è di dieci anni: nessun club al mondo è così ricco. L’unico che si avvicina è il Bayern di Monaco con Deutsche Telekom (17,5), il Real Madrid e il Chelsea di Abramovich sono fermi a 10 milioni ciascuno.

Verso la Champions


La Juve domani a Monaco
Moggi: 'Del Piero? Troppi corvi
sperano che Ale giochi male'


Il dg si gode il buon momento del capitano
* LA STIMA Moggi: 'Non sarebbe male se Del Piero segnasse un gol come quello di sabato anche col Bayer. Sapete quanto lo apprezzo'
* LE CORNACCHIE ANTI ALE 'Le cornacchie sono sempre lì pronte a sperare che Ale sbagli per criticarlo ma vedrete che farà una grande stagione'
* CASO ADRIANO La stilettata del dirigente bianconero: 'Alla Juve queste cose non succedono, i giocatori sanno che c'è sempre qualcuno che li tiene d'occhio'

segue su ilrestodelcarlino.it

lunedì, ottobre 17, 2005

La Juve non molla. E sono 7.

di Diego Galassi

A dire il vero non è stata una partita brillante per i bianconeri, tra reduci del mercoledì nazionale, assenze e acciaccati vari.

Emerson deve fare il Vieira e non è la stessa cosa, Giannichedda deve fare l’Emerson e non puo’ essere la stessa cosa. (buona prova cmq la sua.)

Capello fa rifiatare Camoranesi, al suo posto Nedved che lascia la fascia sx ad un volenteroso Mutu, che tenta spesso accelerazioni e numeri ma che si spegne progressivamente. Una Juve a trazione anteriore quindi, ma poco lucida, con un Ibrahimovich in giornata no, ma ad onor del vero anche fuori della sua abituale posizione causa l'assenza di Trezeguet.

Il Messina si chiede bene e riparte raramente (Zampagna è tra la morsa di cannavaro e thuram… povero lui) ed è difficile trovare spazi….

Ma la ‘soluzione finale’ arriva dalla giornata si per il capitano Alex Del Piero, brillante e reattivo e in gol con una pregevole azione di astuzia, forza e tecnica. Sta bene il giovanotto e lo si vede, il povero Zoro barcolla e lo molla.

Il Messina a dire il vero potrebbe anche pareggiare con un po più di fortuna nel finale con l’omonimo Zlatan, ma Abbiati fa buona guardia.

A fare eco alla Juve, Inter e Milan vincono facile e ormai il campionato a 3 è scontato.
Dietro il vuoto.

L’involuzione di gioco e risultati della Fiorentina non fa più notizia ormai e il Palermo stenta pareggiando in extremis con un ottimo Chievo.

Per la Roma dei tanti proclami (vi ricordate Totti quandi diceva che era a livello di Juve e Milan? mah..) ancora una severa batosta…è crisi. E la prossima c’è il derby. Ed è stata la Lazio a stendere la Fiorentina.

Chiudo con un commento sull'increscioso incidente di Ascoli a cui non voglio dar troppo spazio:

venerdì, ottobre 14, 2005

Un tifoso sfida Moggi

La notizia era su tutti i quotidiani d'Europa: un tifoso svedese, dopo aver vinto 13,5 milioni di euro alla Lotteria, ha dichiarato di essere intenzionato a donare Zlatan Ibrahimovic al Visby Gute, sua squadra del cuore che milita nella Serie B svedese.

Ognuno, coi suoi soldi, può far quello che vuole. Questo generoso tifoso, 36 anni, disoccupato e scapolo, non ha alcun dubbio: regalerà i soldi della vincita alla sua squadra del cuore affinché faccia un'offerta all'altezza alla Juve per il bomber, ex Ajax e Malmoe.

Il Visby Gute ha giocato in Serie A svedese solo per tre stagioni e non si è mai affermata in nessuna competizione nazionale.

Questo tifoso, quindi, si mette in concorrenza con Luciano Moggi senza però sapere che il valore di Zlatan è "leggermente" più elevato della cifra da lui vinta. Ibra, al momento, vale attorno ai 35 milioni di euro senza contare che lo svedese sta trattando il rinnovo contrattuale con la Juve per un salario da 5 milioni di euro.

Ciò che fa sorridere è l'ingenuità del tifoso svedese: pur di regalarsi un sogno è disposto a rinunciare a tanti, tantissimi soldi.

lunedì, ottobre 10, 2005

Ibrahimovich sul Corriere della Sera

Roberto Perrone
Corriere della Sera
© CORRIERE DELLA SERA



TORINO - «Parlo italiano, ma non molto bene». Stia sereno, meglio del nostro svedese. E poi, nel suo caso, parlano i piedi. Anzi cantano. Zlatan Ibrahimovic ha la faccia furbetta e le gambe lunghe che gli spariscono sotto la scrivania. Dice che Torino gli piace, che abita in centro con la sua fidanzata Helena Seger, che fa vita ritirata. «Allenamenti duri, dopo mi rilasso». Playstation, computer, musica dance, filmoni hollywoodiani (dal Padrino a Troy, passando per Scarface e Il gladiatore). Dice anche, bontà sua, che i giornalisti italiani non sono poi così male. «Qui c'è rispetto, con voi posso essere me stesso». Ma davvero? Zlatan si adatta, però patti chiari e amicizia lunga. «In Italia si sta bene. La cucina è splendida. La conoscevo, ma all'estero ci sono meno piatti».

Oltre a lingua e cucina che cosa ha imparato?

«Tanto sul campo, grazie a mister Capello. Mi piace lavorare con lui».

Lo conosceva già?

«L'avevo incontrato quando l'Ajax giocò contro la Roma. Quando ho saputo dell'interessamento della Juve, ero contento. Volevo un campionato importante. Volevo dimostrare che ero pronto per quello italiano».

C'è riuscito. Secondo Luciano Moggi, e non solo, nessuno è cresciuto tanto come lei in un anno.

«Io lavoro molto in allenamento. Voglio imparare sempre di più».

Già si parla di Pallone d'oro.

«Il mio Pallone d'oro è vincere con la Juve, vincere tutto».

La sua qualità per vincere?

«La fantasia, cerco sempre di inventare qualcosa, di essere pericoloso».

Il suo difetto?

«La testa».

In che senso?

(ride) «No, non in quello. Per essere così alto, di testa segno pochi gol. Il fatto è che ho iniziato da giovane a lavorare con i piedi».

Dove?

«Nel giardino di casa».

È sempre stato un attaccante?

«Prima ero un centrocampista offensivo, alla Nedved. Ma non correvo come lui».

Il padre di Del Piero costruì un campetto apposta per evitare che sfasciasse tutto a pallonate.

«Io stavo attento».

Visto che siamo in argomento, cosa rappresenta in questo momento Del Piero?

«Un modello. È molto importante quando gioca e anche quando non gioca. Un grande professionista».

Da ragazzo era tifoso di Ronaldo.

«Mi piace ancora adesso, mi piace il suo stile».

Potesse scegliere, quale giocatore le piacerebbe avere accanto?

«Ronaldinho».

La paragonano a Van Basten.

«Van Basten è una leggenda, ha giocato benissimo in Italia, tutti hanno visto che era il migliore. Io devo percorrere ancora molta strada».

E schivare molti difensori.

«Quest'anno è più dura: mi conoscono. Qui è difficile. Tatticamente sono molto bravi e lo sono ancora di più contro di noi».

I più duri da superare?

«Quelli del Milan. Maldini, Nesta, Stam».

Parliamo di Materazzi. Lei non sembra uno che porta rancore.

«Rancore?».

Non sembra uno che si lamenta e pensa sempre a quello che ha subito.

«Quello che succede sul campo sta nel campo, quello che è stato è stato. Fine».

Non gli ha detto: ci vediamo al ritorno?

«Ma no. Al ritorno andrò più veloce, salterò e non mi prenderà».

Un bell'atteggiamento il suo. Cosa non le piace del calcio italiano? La prova tv?

«Quella c'è dappertutto. Non mi piacciono le proteste con l'arbitro. Lo confesso: ho imparato anch'io a fare la stessa cosa».

E cosa le piace, invece?

«L'emozione, la passione dei tifosi. Vivono per il football».

Chi è il suo punto di riferimento tra i compagni?

«Thuram. Per me è come un padre, mi dice cosa è giusto e che cosa è sbagliato. Conosce tutto, ha vinto tutto».

Com'è il rapporto con Capello?

«Ottimo. Quando sono arrivato mi ha detto: ''Tu sei il mio investimento per il futuro''. Mi sono sentito subito bene».

Anche se era reduce dal gol che aveva fatto fuori l'Italia e Trapattoni?

«Cannavaro e Buffon hanno scherzato, ma tutti sapevano che facevo il mio lavoro».

Conoscendola meglio non è stato un colpo casuale.

«Cerco sempre di inventarmi qualcosa. Senza fantasia non si va avanti».

Il segreto della Juve?

«La mentalità: tutti i giocatori vogliono vincere. Pensano sempre al prossimo obiettivo. Hanno esperienza: se uno sbaglia, lo aiutano».

Senta, sia sincero, quante volte Capello si è arrabbiato con lei?

(ride) «Tante volte, ho perso il conto. Ma mi piace uno così, che ti dice le cose, che ha il controllo».

E di Moggi, che ne pensa?

«È preciso, organizzato, quello che vuole lo ottiene. Con lui ho un buon rapporto. Lui è sempre contento. Quando vinciamo».

Scudetto o Champions League?

«Lo scudetto c'è, ora la Champions League».

La Juve non ha una buona tradizione con questa Coppa.

«La tradizione è fatta per essere cambiata. Guardiamo avanti».

La sa una cosa? Non se la cava poi male con l'italiano. Schumacher, che frequenta questo Paese da più tempo di lei, non s'avventura col suo coraggio nella nostra lingua.

«Lo capisco, lui è come me. Vuole essere chiaro per tutti. Così usa l'inglese. Schumi è un grande».

Quest'anno mica tanto.

«Lui sì, la macchina mica tanto».

Le piace la F1?

«Sì, sono stato a Montecarlo, è un grande circo».

A proposito, le sue auto?

«Roba normale, tipo Porsche Cayenne».

Beh, normale...

«Ho anche l'Alfa Gta. Scriva, così a Lapo fa piacere».

Lo conosce?

«Sì, è simpatico. Sempre contento».

Roberto Perrone