Zona Juve

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Calcio News:

mercoledì, marzo 02, 2005

Intervista a Zlatan

fonte
www.gazzetta.it


Sabato la sfida all'Olimpico: "E' lui l'arma segreta della Roma. Per noi una settimana decisiva: siamo pronti, altrimenti non saremmo da Juve...".

TORINO, 2 marzo 2005 — Zlatan Ibrahimovic, si è accorto che questa non è una settimana come le altre?

"Sì. Prima la Roma e pochi giorni dopo il Real Madrid: sono due partite decisive, ma dobbiamo pensare ad una alla volta. Ora siamo concentrati sulla Roma, una gara da vincere. Stiamo lavorando molto bene, ci teniamo".

— Un paio di voi in modo particolare...

"Certo. Credo che Capello ed Emerson vogliano vincere ad ogni costo. Ma non si vince da soli: tutti insieme è meglio. Così siamo più forti e abbiamo più possibilità di farcela".

— Anche Totti sta preparando la gara di sabato in modo particolare: è lui il giocatore più pericoloso della Roma?

"Lui e Cassano. Totti è un grande giocatore, da anni al massimo livello. Ma è Cassano la vera arma speciale della Roma. Sbaglieremmo però se ci concentrassimo soltanto su loro due: è tutta la squadra che gioca molto bene".

— Mancherà Chivu, come nella partita d’andata.

"Meglio così: lo preferisco come compagno che come avversario. E’ uno dei migliori difensori del mondo e anche se ha solo un anno più di me è un leader: a 21 anni era già il capitano dell’Ajax".

— Quindi se l’anno prossimo venisse a Torino...

"Magari! Sarebbe un gran colpo".

— Perché Mido a Roma non ha avuto fortuna?

"Dipende cosa si intende per fortuna. Non gli hanno dato la possibilità di giocare e non si può giudicare uno che non è mai stato impiegato. Ora mi pare che in Inghilterra giochi e faccia bene".

— Chi è invece l’uomo più pericoloso del Real?

"Tutta la squadra è pericolosa. Però all’andata mi ha impressionato Zidane: ha fatto una partita fantastica".

— Dunque se non recupera per voi è un vantaggio?

"Non credo. Giochiamo fra una settimana e ha tutto il tempo per farcela".

— Infatti sta già meglio. All’andata, comunque, il Real ha dato l’impressione di non essere irresistibile quando viene attaccato.

"Dopo si può sempre parlare. Ma la strategia da adottare si decide prima di andare in campo. A Madrid avevamo stabilito di stare compatti, di attaccare e difendere tutti insieme. Col senno di poi si può dire che avremmo potuto attaccare di più".

— Ora quante possibilità avete di qualificarvi?

"Tante. Se non pensassi di poter passare dovrei rimanere a casa a guardare la partità in tv. Dobbiamo essere positivi".

— Più o meno di cinquanta?

"Di più, di più. Novanta minuti sono tanti: abbiamo molte chance".

— Anche senza Nedved?

"Senza di lui sarà certamente più difficile, perché Pavel è importantissimo per noi: è la chiave della squadra. Dovremo trovare nuove soluzioni".

— Capello sembra averne già trovata una nel tridente.

"Abbiamo vinto, significa che funziona. Per me è lo stesso: mi basta giocare, in un modo o nell’altro. Mi diverto comunque".

— Ma si trova meglio come prima o come seconda punta?

"Posso fare tutti e due i ruoli e posso farli entrambi ugualmente bene".

— Ora che avete ritrovato il miglior Del Piero è più facile?

"Del Piero ha sempre giocato bene. Dicevano che giocava male perché non segnava, ma noi, i suoi compagni, non ce ne siamo accorti. Ale è sempre importante per la Juve, è un’arma in più. E adesso è anche tornato al gol".

— Lei invece dopo un promettente avvio di stagione ultimamente ne fa meno: cosa è successo?

"Può capitare. Ci sono periodi buoni e meno buoni. Ora forse non sono troppo brillante, ma mi sto allenando bene e penso positivo, anche perché ho 23 anni e molto tempo davanti a me".

— Dunque è soddisfatto?

"No, perché posso fare meglio. Ma l’importante è essere felice, divertirsi a giocare a pallone: è brutto essere lassù senza essere contenti".

— Lassù però non siete più soli.

"Nelle ultime settimane il Milan ha avuto sicuramente più fortuna di noi. Succede: all’inizio forse ne abbiamo avuta di più noi. Ora siamo pari".

— Non la preoccupa l’andamento di febbraio, con due sole vittorie, un pareggio e ben tre sconfitte?

"Se perdiamo c’è qualcosa da cui imparare. Ma bisogna essere realisti: siamo umani e può anche succedere che si perda qualche partita. E’ il calcio".

— Già, però nel frattempo avete perso otto punti di vantaggio.

"Siamo sempre primi, no? Da qui alla fine vogliamo far vedere che meritiamo lo scudetto".— Decide lo scontro diretto? "No. Tutte le singole partite".

— Sabato la Roma e mercoledì il Real Madrid: oggi ritiene più facile lo scudetto o la Champions League?

"Nessuno dei due. Niente è facile. Siamo concentrati su entrambi gli obiettivi, altrimenti non saremmo giocatori top level, giocatori da Juventus".